Tesis
Cronótopo, diálogo e afiguração no romance Água Viva de Clarice Lispector
Fecha
2019-09-27Registro en:
BOENO, Neiva de Souza. Cronótopo, diálogo e afiguração no romance Água Viva de Clarice Lispector. 2019. 269 f. Tese (Doutorado em Estudos de Linguagem) - Universidade Federal de Mato Grosso, Instituto de Linguagens, Cuiabá, 2019.
Autor
Almeida, Manoel Mourivaldo Santiago
Ponzio, Luciano
http://lattes.cnpq.br/3444020711403342
http://lattes.cnpq.br/9594141086164150
Almeida, Manoel Mourivaldo Santiago
274.900.761-53
http://lattes.cnpq.br/9594141086164150
Lee, Henrique de Oliveira
043.690.536-17
http://lattes.cnpq.br/1474605413692910
274.900.761-53
.
Pereira, Vinícius Carvalho
109.873.267-75
http://lattes.cnpq.br/5304593788129950
Ponzio, Luciano
.
http://lattes.cnpq.br/3444020711403342
Coenga, Rosemar Eurico
487.135.621-34
http://lattes.cnpq.br/6784437572638138
Institución
Resumen
RIASSUNTO: Acqua Viva è un'opera letteraria ordita magistralmente da Clarice Lispector tra gli anni
1970 e 1973. La scrittrice è nota per la totalità di testi scritti in svariati generi discorsivi, che
sono apprezzati dai lettori-amanti di questa scrittura lispectoriana multiforme, e per questo
identificati come clariciani (compresa colei che scrive questa tesi) e anche da altri lettori. Nel
2020 verrà celebrato il centenario di Lispector: una pietra miliare per le nuove celebrazioni.
L'obiettivo principale del mio lavoro di tesi è quello di ripercorrere una lettura trasversale,
storica, estetica, filosofica e letteraria del romanzo Acqua Viva (1973), considerato da
Alexandrino E. Severino (1989) come "uno dei punti più alti" della narrativa di Clarice
Lispector. Per la realizzazione di questo percorso di lettura, ho proposto di stabilire un incontro
di parole tra gli elementi dell’Architettonica Estetica di Michail Bachtin e il suo Circolo con le
prospettive della Teoria del Testo e di Scrittura sviluppate da Roland Barthes, concordando
anche un dialogo costruttivo con altri pensatori che hanno dato il loro contribuito in questa
stessa direzione di ricerca. Al fine di raccogliere e intrecciare questi temi nel campo della
letteratura, sono partita dal contesto del lavoro, intrecciandolo con le prospettive teoriche e i
contributi forniti dalla Semiotica del Testo. Questo lavoro è organizzato secondo tre ambiti
concettuali: cronotopo, dialogo e raffigurazione. In particolare, i capitoli sono organizzati e
strutturati come segue: nel primo capitolo viene preso in considerazione il cronotopo
quotidiano, tenendo conto degli interpreti di identificazione, i contesti immediati (cronotopi
biografici, storici, sociali, culturali ecc.) della scrittrice e dell’opera Acqua Viva; al di là di
questi aspetti, sono discussi alcuni tratti sullo stile della scrittura lispectoriana, dalla lettura e
dall'analisi del dattiloscritto del romanzo attraverso il pregiudizio della critica testuale, a partire
dai teorici Antonio Candido, César Cambraia e Santiago-Almeida. Il secondo capitolo si
concentra sul cronotopo letterario, in cui vengono presentati gli interpreti di comprensione
rispondente, contesti mediati attraverso l'attività della scrittura; in questo caso i contesti sono
nel testo, non solo i contesti relativi a cui appartiene l'opera, ma anche nella intertestualità del
testo, contesti altri a cui l'opera stessa suggerisce nella lettura; quindi, dal genere romanzo al
contesto letterario di Acqua Viva, ho proposto la mia lettura anche come scrittura, avendo come
punto di partenza la scrittura letteraria del romanzo separato dai contesti biografici, così come
l'autorità dell'autore di imporre il proprio pensiero, evitando che l'opera sia letta solo come
documento-monumentale. Nel terzo capitolo si sottolinea la nozione di dialogicità della parola,
in particolare il suo grado (o grana) di potenza dialogica nella scrittura letteraria. Tale
dialogicidade è intessuta strategicamente nel testo di Acqua Viva, espressa nei concetti di
“raffigurazione”, “Scrittura di istanti” e “Scrittura interlineare”, con cui dimostra come il
romanzo di Lispector trova somiglianze con l'idea del Progetto Vita Nova proposto da Roland
Barthes. Nella parte finale di questo documento, le considerazioni finali sono presentate come
conclusioni, che non chiedono di essere definitive ma, al contrario, vogliono rimanere
riflessioni che rinviano il discorso altrove in questa mia lettura-scrittura di Acqua Viva di
Clarice Lispector. ABSTRACT: Live Water is a literary work masterfully woven by Clarice Lispector between 1970 and 1973.
The writer is celebrated for the set of texts written in various discursive genres, which are
appreciated by the reading-lovers of this multiform Lispectorian writing and therefore identified
as Claricean (as the one writing this thesis) and also by other different readers. In 2020,
Lispector's centenary will be celebrated: a milestone for new further celebrations. The main
purpose of my thesis work is to retrace a transversal, historical, aesthetic, philosophical and
literary reading of the novel Live Water (1973), considered by Alexandrino E. Severino (1989)
as “one of the highest points” in Clarice Lispector’s fiction. For the realization of this reading
course, I proposed myself to make a meeting of words between the elements of the Aesthetic
Architectonics by Mikhail Bakhtin and his Circle with the perspectives of Text Theory and
Writing developed by Roland Barthes, also establishing a constructive dialogue with other
thinkers who contributed in this same direction of research. In order to gather and weave these
issues in the field of Literature, I start from the context of the work intertwining it with the
theoretical perspectives and contributions of Semiotics of Text. This work is organized from
three conceptual areas: the chronotope, the dialogue and the depiction. In particular, the
chapters are organized and structured as follows: in the first chapter, the daily chronotope is
discussed, taking into account the identification interpretants, the immediate contexts (the
biographical, historical, social, cultural chronotopes etc.) of the writer and the work Live Water;
in addition to these aspects, some traces about the style of the lispectorian writing are discussed
from the reading and analysis of the typescript of the novel through the bias trajectories of the
Textual Criticism, starting from the theorists Antonio Candido, César Cambraia and SantiagoAlmeida. The second chapter focuses on the literary chronotope, in which respondent
comprehension interpretants are presented, contexts mediated through writing activity; in this
case the contexts are in the text, not only in the contexts to which the work belongs, but also,
in an intertextually way, texts in which the work itself suggests in reading; thus, from the novel
genre to the literary context of Live Water, I suggest a reading that it is also a writing having as
its starting point the literary writing of the novel detached from biographical contexts, as well
as the author's authority to impose her thought, avoiding that the work might be read only as a
monument document. The third chapter deals with the notion of dialogicity of word, and, in
particular, analyses the degree (or grain) of the dialogical power of word in literary writing.
This dialogicity is strategically woven in the text Live Water, where it is expressed by the
concepts of “depiction”, “Writing of instants” and “Interlinear writing”. Lingering on these
three concepts, the chapter shows some similarities between Lispector's novel and Roland
Barthes’ Project of Vita Nova. In the final part of thesis, the ending remarks are presented as
conclusions, which do not ask to be definitive, but, on the contrary, they want to remain
reflections that advance the discourse later through my reading-writing of Live Water by Clarice
Lispector.