dc.description.abstract | Valutare la traduzione rufiniana del De principiis è un compito molto impegna-tivo. Questo esercizio di valutazione ha accompagnato la lunga e assai difficoltosa tradizione di questo trattato quasi sin dalla sua pubblicazione. Già nell’anno 398, Oceano e Pammachio scrissero a Girolamo per chiedergli un giudizio sulla tradu-zione rufiniana del
???? ????? . Nella loro lettera, dicono che sospettano che Ru-fino abbia cancellato alcuni passi e interpolato altri e, quindi, chiedono a Girolamo, oltre a fare una traduzione che mantenga la Graeca veritas2 , anche di individuare questi passi interpolati, cancellati o modificati3 . Lo stesso lavoro è chiamato a fare lo studioso moderno.Valutare la traduzione rufiniana del De principiis è un compito molto impegna-tivo. Questo esercizio di valutazione ha accompagnato la lunga e assai difficoltosa tradizione di questo trattato quasi sin dalla sua pubblicazione. Già nell’anno 398, Oceano e Pammachio scrissero a Girolamo per chiedergli un giudizio sulla tradu-zione rufiniana del
???? ????? . Nella loro lettera, dicono che sospettano che Ru-fino abbia cancellato alcuni passi e interpolato altri e, quindi, chiedono a Girolamo, oltre a fare una traduzione che mantenga la Graeca veritas2 , anche di individuare questi passi interpolati, cancellati o modificati3 . Lo stesso lavoro è chiamato a fare lo studioso moderno.Valutare la traduzione rufiniana del De principiis è un compito molto impegna-tivo. Questo esercizio di valutazione ha accompagnato la lunga e assai difficoltosa tradizione di questo trattato quasi sin dalla sua pubblicazione. Già nell’anno 398, Oceano e Pammachio scrissero a Girolamo per chiedergli un giudizio sulla tradu-zione rufiniana del
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