dc.contributorCeballos Aybar, Norma
dc.creatorJuarez, Rodrigo Emmanuel
dc.date.accessioned2016-02-11T17:23:17Z
dc.date.available2016-02-11T17:23:17Z
dc.date.created2016-02-11T17:23:17Z
dc.date.issued2015
dc.identifierhttp://hdl.handle.net/11086/2295
dc.description.abstractNel panorama del sistema letterario italiano degli ultimi sessant’anni, il genere poliziesco, a lungo emarginato perché considerato dai critici una storia di svago, inizia una sua migrazione dalla periferia del canone verso il centro di attenzione della critica dato che certi scrittori qualiGiorgio Scerbanenco e Leonardo Sciascia si avvalgono della sua architettura per riflettere e mettere luce su diversi problemi politici e sociali dell’Italia degli anni sessanta e ottanta del Novecento. Comunque, la Posmodernitá lascia impronte del tutto particolari nelle opere che verranno analizzate in questo Lavoro Finale, soprattutto sulla figura del detective, uno degli agenti che svolge la vicenda lungo la diegesi del romanzo poliziesco (l’altro sarà quindi il criminale che verrá oppure no, incarcerato)
dc.languageita
dc.rightshttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/ar/
dc.rightsAtribución-NoComercial-SinDerivadas 2.5 Argentina
dc.subjectCamilleri, Andrea, 1925- Cane di terracotta
dc.subjectSandrone, 1964- Attenti al gorilla
dc.subjectDetectives
dc.subjectNovela policial
dc.titleLa figura del detective nei romanzi Il cane di terracotta (1996) di Andrea Camilleri e Attenti al gorilla (2000) di Sandrone Dazieri
dc.typebachelorThesis


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